Facchetti Produttori dal 1960
Et però credo che molta felicità sia agli homini che nascono dove si trovano i vini buoni. "Leonardo Da Vinci"
Il Franciacorta
Il Franciacorta è uno dei vini più pregiati e famosi d’Italia, spumante metodo classico. È un vino strutturato, fine, elegante, profumato, dotato di perlage fine e grande carattere. Il metodo è quello classico. La vendemmia è anticipata, la caratteristica principale che si cerca è l’acidità, quindi si raccolgono presto e non ancora maturi del tutto. I grappoli vengono pigiati e si fa la prima fermentazione. Poi si crea il sapore del Franciacorta assemblando vini, annate e vitigni diversi, l’assemblaggio è la creazione in sé, si crea la cuvée come direbbero i francesi. Molte cantine hanno una sorta di stile ben riconoscibile, un tratto che caratterizza e rende particolari, ma a volte anche sempre molto simili i propri vini. Trovare il giusto equilibrio, la struttura, l’amalgama dei sapori e al contempo mantenere la giusta acidità è tutta una questione di sensibilità del vignaiolo. A questo punto si imbottiglia il vino, si aggiungono mosto e lieviti, si mette il tappo e si lascia riposare il vino per almeno 18 mesi. In questo periodo il vino riposa sui lieviti, si affina e avviene una seconda fermentazione. L’acidità è alta e quindi il vino mantiene la propria dinamicità, tuttavia lo zucchero si trasforma in alcol e anidride carbonica, da cui le bollicine. È adesso che il vino matura ed inizia la propria evoluzione, i lieviti decadono, lavorano più lentamente mano a mano che lo zucchero viene trasformato. La complessità si espande e pervade il vino. Finito l’affinamento si passa al remuage, la bottiglia viene posta sulle pupitres, inclinata a 45 gradi a testa in giù, e poi ruotata delicatamente. In questo modo i resti dei lieviti si accumulano nel collo della bottiglia sotto il tappo, si congelano e si stappa per eliminarle il disco di ghiaccio, la sboccatura. A questo punto si fanno le ultime correzioni prima di imbottigliare con il rabbocco, si aggiunge la liqueur d’expedition.
Brut
Franciacorta Brut, il primo step, il vino base, fresco, minerale, cristallino nei profumi di agrumi, pesca e note dei lieviti come crosta di pane. Semplice ma non banale punta su bevibilità e agilità. Affinamento minimo 18 mesi sui lieviti.
Satèn
Franciacorta Satèn: dal nome seta, è più morbido e rotondo, certo struttura e acidità sono sempre in primo piano, tuttavia si cerca di attirare i consumatori che desiderano un prodotto più approcciabile, dal frutto leggermente più maturo. Ovviamente il Pinot Nero, più graffiante non è contemplato. Deve essere prodotto con almeno il 50% di Chardonnay. Nel taglio è ammesso Pinot Bianco. Affinamento minimo 24 mesi sui lieviti.
Rosé
Franciacorta Rosé: deve essere prodotto con almeno il 35% di Pinot Nero. Ne aumenta la struttura e l’intensità, è più muschiato e con richiami di bosco e marini che ricordano le alghe. Nel taglio sono ammessi Chardonnay, Pinot Bianco ed Erbamat. Affinamento minimo 24 mesi sui lieviti.
Millesimato
Franciacorta Millesimato: una perla rara di grande finezza e profondità: in pratica vedrete l’annata sull’etichetta, perché ne vale la pena. Nelle annate eccezionali è d’obbligo esaltare la bontà e la qualità organolettica dell’annata e allora il vino è prodotto con almeno 85% del vino dell’annata di riferimento. Anche l’affinamento è superiore e devono trascorrere almeno 30 mesi.
Riserva
Franciacorta Riserva: quando il millesimato diventa poesia in bottiglia. Sono vini prodotti in quantità molto ristrette per esaltare non solo un’annata gloriosa, ma anche un cru particolare, che richiede ben 60 mesi di affinamento sui lieviti per sviluppare tutto il suo fascino. I profumi diventano complessi e sontuosi, il frutto diventa quasi candito, tostato e balsamico, la frutta secca prende piede, i lieviti si aprono in mille sfumature cremose e diventano fini, l’acidità rimane vigorosa, ma si smussa e si fonde con la sapidità.